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Gli italiani desiderano il caffè al bar
Pubblicato il 17/05/2020

Gli italiani desiderano il caffè al bar

La fase uno della lotta alla pandemia da covid-19 è stata caratterizzata da distanziamento sociale e chiusura di tutti i locali aperti al pubblico.

Con la fase due si riapre con modalità diverse, prediligendo delivery e take away

Premesso che quanto è stato fatto era indispensabile in queste fasi del ciclone pandemico, è ora necessario cercare di ritornare quanto più possibile alla normalità o a qualcosa che ci si avvicini. Una normalità certamente rinnovata ma che permetta di recuperare economicità e socialità delle attività legate al mondo del food.

Il caffè in Italia, soprattutto in alcune regioni, non è semplicemente il consumo di una bevanda in un luogo prestabilito come può essere per un cocktail o un aperitivo.


Il caffè al bar è molto di più, è un vero e proprio rito con tutto il proprio portato di sacralità. Il caffè è una pausa, un momento da dedicare a sé e ai rapporti interpersonali. Ovunque ci si incontri per strada si sente sempre pronunciare la fatidica frase: “ci prendiamo un caffè?”, al bar ovviamente.

Eppure, ora, andare al bar non sarà più la stessa cosa perché le stringenti regole emanate, e volte alla tutela della salute pubblica, sono proprio dettate dalla necessità di evitare che ai banconi dei bar possa crearsi la fatidica ressa cui siamo da sempre abituati a pensare nel momento iniziale delle nostre giornate.


Cosa pensano gli italiani di tutto ciò? Recenti ricerche e sondaggi hanno prodotto dei risultati davvero significativi.

YouGov Italia, agenzia di rilevazione dati, su un campione di 1188 persone, ha rilevato che il timore di contrarre il Covid-19 rimane ancora molto alto: 78% donne e 64% uomini sopra i 35 anni.

Inoltre, per il 25%, il bar rimane l’occasione per passare del tempo con gli amici e i colleghi (ante crisi il dato era il 33%), un altro 25% lo associa ad un momento di pace e relax. 

Italiani disposti anche a pagare un prezzo maggiore per il caffè al bar e ben il 72% vuole farlo in presenza di più sicurezza nel locale, mentre il 68% solo in presenza di un aumento della qualità totale. 

Gli italiani intervistati apprezzano molto l’igienizzazione continua dei tavoli come riporta il 42% del campione e la pulizia delle suppellettili ed attrezzatura da lavoro con prodotti specifici per il 29%.

Inutile stare qui a ricordare quanto pesi la filiera del caffè nell’ambito del mondo del food in generale, quanti posti di lavoro annovera e quindi quante famiglie vivono grazie ai lavori collegati alla filiera.

L’auspicio è che si trovi presto un equilibrio giusto fra la preservazione delle esigenze di sanità pubblica, con l’adozione di tutti gli strumenti del caso e la necessità di dare respiro ad attività economiche che rischiano davvero il collasso, oltre alla voglia di caffè al bar che gli italiani denunciano, numeri alla mano come abbiamo riportato, come un “diritto” al gusto ed alla socialità cui non è giusto abdicare se non per periodi temporaneamente definiti e per giustificati motivi.


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