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Kuiri e le cucine del futuro
Pubblicato il 24/01/2021

Kuiri e le cucine del futuro

Di dark kitchen vi avevamo già dato conto non molto tempo fa, una vera innovazione nell’ambito del delivery food che sta prendendo piede anche in Italia a partire da Milano ed espandendosi nel resto del Paese, ma le idee non si possono fermare e prendono giri vorticosi in alcuni casi, così si è passati da dark kitchen ad un concetto ancora più evoluto: il cloud kitchen.

Tutto nasce da una start up che sta letteralmente spopolando per l’enorme innovatività che si porta appresso: Kuiri! Un’esperienza affascinante per un servizio di kitchen sharing, paragonabile a un coworking applicato al mondo della ristorazione.

In un baleno, quindi, ci siamo trovati a passare dalle cucine fantasma alle cucine che lavorano per multibrand, mutuando proprio il concetto di cloud delle nuove tecnologie.

Kuiri in esperanto, la lingua europea per eccellenza, significa proprio cucinare è l’idea innovativa è venuta a Paolo Colapietro che spiegando la sua idea ha dichiarato: “Conosco imprenditori con idee geniali, che per mancanza di liquidità rischiano di non vederle mai realizzate. Questo perché tra licenze, autorizzazioni e anticipi di trimestre da versare ai proprietari di un locale, le spese iniziali sono davvero alte. La mia idea, invece, è quella di consentire ai giovani brand, ma anche ai senior che si stanno reinventando, di noleggiare una smart kitchen a costi irrisori. Così diminuisce anche il rischio di fallimento perché, se un’attività stenta a rimanere in piedi, almeno il ristoratore non ha dilapidato i suoi risparmi con un investimento eccessivo”.

Il segreto di tanto clamore e successo sta proprio tutto nel fatto di essere un servizio di kitchen sharing che consente in primis di ammortizzare i costi di inizio attività per la consegna di cibo a domicilio. Una rivoluzione vera e propria.

Perché abbiamo parlato di evoluzione del sistema del food delivery? Perché una Cloud Kitchen, altro non è che un modello di ristorante in cui un singolo operatore gestisce un laboratorio-cucina all’interno del quale sviluppa uno o più brand, esclusivamente dedicati al servizio delivery.

Un modello di business che permette ad un singolo ristoratore di gestire più marchi o ristoranti virtuali, tutti operanti nello stesso luogo fisico con i propri ordini provenienti direttamente dai clienti solo in via digitale.

Colapietro, poi, ha ancora maggiormente chiarito il modus operandi di Kuiri che ne ha decretato il grande successo finora: “Pensiamo noi a fornire ogni tipo di strumentazione e questo rappresenta un enorme vantaggio per chi è alle prime armi. I nostri clienti possono concentrarsi pienamente sulla qualità e la varietà del prodotto, non devono preoccuparsi di altro”

Sembra ormai acclarato il fatto che il food delivery continuerà a diffondersi per le nuove attività e specie per i più giovani ed allora questa potrebbe essere l’idea  vincente su cui costruire il futuro della ristorazione.

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