I segreti del barbecue all’italiana: quali i migliori tagli? Piccoli grandi trucchi per una grigliata coi fiocchi tra carni italiane e gusti esotici
La primavera inoltrata e l’estate che si avvicina a grandi passi fanno venir voglia di gite fuori porta e deliziosi picnic all’aria aperta. Qual è il migliore alleato dei pranzi all’aria aperta? Un barbecue a regola d’arte e, meglio ancora, un barbecue all’italiana all’insegna del gusto e della qualità. Cogliamo quindi l’occasione della nostra speciale promozione in volantino sulle carni italiane per offrire spunti, informazioni e suggerimenti sulla pratica della carne alla brace.
Scoprite ora 5 trucchi per il barbecue all’italiana perfetto!
1. I tagli di carne più adatti
Fra le carni italiane esistono differenti tagli adatti alla brace o al grill. In pole position vi è la carne di manzo, la più adatta a sopportare le alte temperature. Via libera a fiorentina e tagliate, dai gusti decisi, oppure anche al filetto, se si preferisce un taglio più tenero. Ogni grigliata che si rispetti però, prevede anche dei pezzi di maiale: scegliete punte e costine, possibilmente ricoperte da un filo di grasso. Questo renderà la carne più saporita, evitando di ottenere pezzi stopposi e duri. Re del barbecue pasquale, ma non solo, è invece l’agnello: il costato è sicuramente il pezzo migliore, da grigliare intero per conservarne l’aroma e da tagliare una volta cotto. Anche pollo e vitello si prestano bene ad essere grigliati, purché vengano opportunamente marinati in precedenza con un mix oleoso-acido che conferirà alla carne un sapore deciso ed una consistenza tenera.
Salamelle, salsicce e spiedini sono anch'essi i benvenuti e, dulcis in fundo, come dimenticare l’hamburger? La speciale ricetta con carne macinata, che ha conquistato il mondo intero, dal fast food alla cucina gourmet, non può mancare in una grigliata DOC. L’hamburger da grigliata deve essere piatto, avere almeno un 20% di grasso, ed essere spennellato con buon olio d’oliva. Inoltre, deve avere una leggera crosticina all’esterno e restare rosa al suo interno, per conservare intatte tutte le sue proprietà.
La contaminazione estera ha reso molto più varia la scelta di carni adatte alla griglia. Da anni ormai, in tutte le bracerie, spopola il Black Angus proveniente dal Nebraska, Dakota e Texas. Questo, presenta una fitta marezzatura che conferisce alla carne un sapore intenso, consistenza tenera e succosa. Negli ultimi tempi si è guadagnata una certa popolarità anche la carne giapponese, in particolar modo il cosiddetto manzo di Kobe, derivante dal bovino wagyu, dalla caratteristica venatura grassa, perfettamente incastonata nella struttura muscolare. Dettaglio, questo, che conferisce una particolare tenerezza alla carne. In ascesa anche la carne australiana, che ormai si attesta sulle 23 tonnellate di esportazione verso l’Europa negli ultimi due anni. Si tratta di carni bovine di altissima qualità: in particolare il taglio Cube Roll, una sorta di nostrano filetto, si presta alla cottura al barbecue grazie all’elevatissima marezzatura. Insomma la provenienza delle carni è importante, ma ciò che più conta è la loro qualità, quindi nel vostro barbecue ben vengano anche carni straniere.
Qual è la formula migliore per donare a queste carni, italiane e non, il giusto sapore e la cottura perfetta? Le principali varianti (a gas, a legna e a carbonella) soddisfano diverse esigenze “pratiche”. Il barbecue tradizionale è senza dubbio quello a legna: conferisce alle carni degli aromi (quel sapor di “legna da camino”) che stiamo dimenticando. Tuttavia è il meno ecosostenibile, ma per una grigliata ogni tanto si può anche chiudere un occhio! Più economico e da battaglia il barbecue a carbonella, che tuttavia richiede dei tempi di accensione ed una cura del fuoco decisamente più elaborata. Se invece non si hanno a disposizione spazi troppo aperti, la versione a gas è sicuramente più comoda: niente fumi molesti, buona cottura anche se meno croccante; tuttavia, il sapore della carne non ha nulla a che fare con la brace.
Che si tratti di carni italiane o di prodotti provenienti da allevamenti esteri, la marinatura è un procedimento fondamentale per la riuscita di una buona grigliata. Per ogni taglio di carne vi è una marinatura perfetta che renderà la carne burrosa e saporita. Quella tradizionale prevede un mix di olio, trito di alloro, salvia e rosmarino, aglio e vino. La carne di manzo deve marinare almeno 4 ore, mentre bastano 2 ore per hamburger, pollo e maiale.
Il barbecue va acceso in linea di massima circa 30 minuti prima di porvi la carne in cottura: verrà messa a cuocere prima la carne di manzo, poi pollo e maiale e a seguire salsicce e hamburger, che richiedono un minor tempo di cottura. Elemento importantissimo è il sale: non va mai sparso prima della cottura ma dopo, altrimenti disidraterà la carne e la renderà durissima.
Carni di qualità e buona gestione del fuoco, questi sono i veri segreti del perfetto barbecue all’italiana: un itinerario di gusto dagli allevamenti al piatto.