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Adattare i menu alle intolleranze alimentari
Pubblicato il 26/01/2020

Adattare i menu alle intolleranze alimentari

Spesso la reale differenza tra intolleranze ed allergie tende ad non essere molto chiara, anche se ad oggi queste problematiche investono la salute di un numero costantemente in crescita di italiani.

Solo due anni fa il Ministero della Salute registrava 1.800.000 allergici alimentari al latte e al glutine, 1.000.000 intolleranti al lattosio e 3.000.000 al glutine. Numeri enormi che sono destinati ad aumentare con le  nuove rilevazioni se solo pensiamo che negli ultimi 40 anni in Italia le allergie sono triplicate.

Ma quali possono essere le motivazioni dell’insorgere di intolleranze o allergie? Ce ne sono sicuramente diverse, anche se principalmente rientrano tutte in queste categorie: 

  • Il cambiamento climatico 

  • l’inquinamento atmosferico

  • l’indebolimento immunitario

Nel  tempo alcuni equivoci hanno reso queste due parole sovrapponibili in maniera indebita, visto che si tratta di cose assolutamente diverse: nel caso delle allergie viene coinvolto il sistema immunitario, mentre per le intolleranze non viene per nulla interessato.  Nel primo caso, infatti, c’è la possibilità di causare ad un soggetto un grave danno ,che può giungere fino allo shock anafilattico, mentre nel secondo siamo di fronte solo alla difficoltà – anche se fastidiosa - nel digerire gli alimenti cui si è intolleranti.

Tra i casi più conosciuti di intolleranze e allergie alimentari, ci sono quelle al lattosio e al glutine - da non confondere con la celiachia che è una patologia- .Naturalmente intolleranze ed allergie hanno un impatto negativo sulla qualità della vita di chi ne soffre ed è quindi giusto che chi opera in ambito alimentare lo tenga in considerazione.

Oggi quasi tutti gli esercizi commerciali che somministrano cibi e bevande hanno ampliato la loro proposta per offrire menu speciali, privi di glutine e lattosio. Bisogna però fare attenzione, perchè questa è una materia da conoscere bene ed a fondo. Basti pensare che , se per il lattosio è abbastanza facile trovare in commercio ed utilizzare prodotti che ne sono privi, per il glutine, invece, è molto più complicato. Infatti  non solo è presente direttamente nei prodotti da forno o nella pasta, ma lo si trova anche nei salumi, dove viene utilizzato per aiutare la conservazione.

Una fetta di mercato importante è quella dei clienti con queste problematiche, ma attenzione ad affrontare la cosa con leggerezza, perché preparare il proprio locale a rispondere a queste particolari esigenze è un impegno arduo e costante. Bisogna avere tutta l’attrezzatura di cucina distinta da quella che si usa normalmente, per evitare l’errore più comune: la contaminazione dei cibi senza glutine attraverso l’uso di utensileria e suppellettili.

I costi per sostenere questa offerta differenziata saranno sicuramente maggiori, ma anche il prezzo di offerta sarà superiore.Non bisogna preoccuparsi inutilmente, chi soffre di queste patologie, infatti, è ben disposto a spendere di più a patto di avere un servizio professionale senza problematiche. Se riuscirete ad offrire un servizio gluten free di qualità e un menù che tenga nel giusto conto intolleranze ed allergie varie, il vostro locale ne guadagnerà e diverrà in breve un punto di riferimento del territorio.   


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