Cioccolato: come cambia il mercato italiano?

L’Italia è un grande produttore di manufatti di cacao e negli anni l’industria ha saputo diversificare e variare la sua offerta sulla base delle preferenze mutevoli che si sono evidenziate nell’evoluzione della società. Nel nostro territorio operano alcune delle più importanti aziende mondiali del settore, eppure il consumo di cioccolato in Italia è ben al di sotto della media europea, con appena 4 kg di consumo pro-capite a fronte dei quasi 10 kg di cioccolato - fondente, al latte, bianco - consumati nei Paesi dell’Europa settentrionale.

Entrando più nello specifico nelle abitudini alimentari e nei consumi degli italiani, si nota come nel nostro Paese persista ancora l’abitudine al consumo di cioccolato in tavolette, anche se le praline stanno prepotentemente conquistando terreno perché più comode e immediate, perfette per un break veloce anche fuori casa. Questa tendenza, che sta prendendo piede in Italia, si ripercuote anche nella produzione delle aziende, che sempre più spesso propongono al mercato prodotti in pralina.

E per quanto riguarda i gusti, invece? Il consumo di cioccolato fondente è sempre in cima ai desideri degli italiani con oltre il 40% delle preferenze, seguito da quello al latte. Il cioccolato bianco, invece risulta essere quello meno gradito, forse perché si è diffusa l’idea che faccia meno bene alla salute rispetto a quello fondente.  Sebbene, infatti, il cioccolato bianco sia sconsigliato in caso di intolleranza al lattosio a causa della presenza del  latte in polvere, tuttavia, proprio questa componente ne rileva una forte concentrazione di calcio.

Tuttavia, sono sempre di più le aziende che affiancano, alle produzioni tradizionali, prodotti non convenzionali: il cioccolato senza glutine e il cioccolato biologico sono delle novità introdotte nel mercato italiano per soddisfare anche il palato dei consumatori intolleranti o sottoposti a regimi alimentari particolari.

L’Italia cambia, e con lei il mercato e il consumo di cioccolato. Non si possono fare previsioni certe sul futuro di questo prodotto e sulla sua evoluzione;  quel che è certo è che questo settore, in Italia e nel mondo, non conosce crisi anche grazie alla mobilità e alla straordinaria capacità di adattamento delle aziende che vi operano.