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Formaggi italiani: nuove certificazioni alimentari proteggeranno il made in Italy
Pubblicato il 20/01/2016

Formaggi italiani: nuove certificazioni alimentari proteggeranno il made in Italy

Una novella in materia di certificazioni alimentari, il bollino europeo, tutelerà i formaggi italiani Dop e Igp.

Una nuova tutela in termini di certificazioni alimentari proteggerà il meglio dei formaggi italiani: si tratta del bollino europeo, che accompagnerà i loghi dei singoli consorzi di tutela. Dallo scorso 4 gennaio, infatti, l’esposizione del logo europeo sarà obbligatoria per i formaggi Dop e Igp, in seguito all’attuazione di una decisione comunitaria: l’iniziativa è volta alla promozione della vendita di prodotti europei di qualità ma, soprattutto, a favorire la commercializzazione dei prodotti dei Paesi membri a discapito di quelli degli Stati Terzi.

Misure queste già richieste più volte dall’Italia in nome della sicurezza alimentare (si ricorda ad esempio il caso della legge sul pane fresco di cui il blog di Adhoc si era già occupato https://www.adhocash.it/blog/legge-sul-pane-fresco-in-arrivo-quello-artigianale-sara-tutelato.html, una novella della legislazione italiana) e della tutela del made in Italy. Una tutela debole secondo Federconsumatori, che denuncia la “necessità di risposte e iniziative ben più forti e significative “ in tema di certificazioni alimentari.

Al di là dei dubbi e delle perplessità iniziali, l’introduzione di questa nuova tutela per i formaggi italiani si rende sempre più necessaria alla luce dei positivi trend delle nostre esportazioni, generosi anche nel 2015 appena trascorso. Negli ultimi dieci anni, infatti, si stima che più di un miliardo di consumatori nel mondo abbia acquistato eccellenze agroalimentari italiane del settore food (si veda https://www.adhocash.it/blog/eccellenze-agroalimentari-la-contraffazione-alimentare-minaccia-il-made-in-italy.html): vino, formaggi, prodotti da forno, pasta, olio, salumi e frutta si confermano prodotti preziosi per le nostre esportazioni.

Fra i formaggi italiani spiccano in cima alle vendite:

  • il Gorgonzola, tradizionale formaggio a pasta molle erborinato;
  • il pecorino, dalla tradizionale pasta più dura, dal sapore pungente e prodotto con latte di pecora;
  • l’Asiago, tradizionale a pasta semicotta con differenti gradi di stagionatura e dalla caratteristica e saporita buccia color paglierino;
  • la mozzarella di bufala campana, il tradizionale formaggio fresco dal sapore ricco, dato dal latte di bufala;
  • Grana Padano e Parmigiano Reggiano, i classici stagionati italiani;

Questi formaggi DOP e IGP, non trovano soddisfazione solo nelle esportazioni, ma anche sul mercato domestico, come confermano i dati di vendita Adhoc. Complice e volano di questi trend, soprattutto in chiave export, indubbiamente, l’EXPO e la finestra che questo ha aperto sul settore food italiano. Dati record ha registrato il Gorgonzola DOP con un totale di 4,5 milioni di forme vendute nel mondo. In crescita dell’1,3 % rispetto al 2014 e del 7, 8 % rispetto al 2013. È il Piemonte a coprire il 60% della produzione italiana del gorgonzola, lasciando il restante 40% alla Lombardia. Ma scorrendo i dati forniti da Assolatte per il 2015, è record anche per la produzione dell’Asiago (142mila forme), Grana Padano (422.296 forme) e Parmigiano Reggiano (286.899 forme). Un dato ancora più significativo se si tiene conto della battuta d’arresto per i formaggi duri registratasi a metà anno per via di alcune ripercussioni della crisi economica sul settore alimentare.

In cima ai dati sulle esportazioni italiane relativi al primo semestre 2015 (dati ISTAT) si confermano poi mozzarella, ricotta e freschi con circa 70mila tonnellate e un fatturato di 299.346.000 Euro. Seguono poi le esportazioni aggregate relative al Grana Padano e Parmigiano Reggiano, i grandi stagionati italiani, con circa 41mila tonnellate ed un fatturato pari a 367.694 euro. Record anche per il Pecorino romano e Fiore sardo, più ricercati e di nicchia, che assieme fanno registrare circa 9mila tonnellate di esportazioni per un fatturato di 79261 euro.

L’introduzione del bollino europeo, dunque, potrebbe essere promotore di un nuovo trend positivo per i formaggi italiani: la nuova norma europea in materia di certificazioni alimentari, infatti, è tutta da sperimentare. Basterà quest’accorgimento visivo per riconoscere al volo le eccellenze europee? La parola in questo 2016, ancora una volta, ai consumatori.

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