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I grandi numeri della birra
Pubblicato il 03/07/2019

I grandi numeri della birra

Spesso si è portati, un po' tutti, a guardare alle filiere produttive alimentari, soprattutto, solo dal lato del prodotto finito posto in vendita e non si fa un focus sul fatto che l'intera filiera produttiva è parte integrante del sistema economico generale del Paese. 


La birra, e la sua filiera produttiva, sono un esempio classico di quanto affermavamo perché siamo ormai troppo abituati a disquisire di gusti: chiara, scura, rossa, cruda, artigianale, industriale della marca tale o tal'altra ma molto difficilmente ci soffermiamo a pensare alla birra come un fattore economico. 


Partiamo da un assunto di base, e qui stiamo parlando di numeri: La birra genera 6 miliardi di euro l’anno per bar e ristoranti che è pari al 7,8% dell'intero giro d’affari del settore. La ricaduta in termini occupazionali è quasi impensabile: i lavoratori ricollegabili al prodotto birra sono infatti quasi 75.400, cioè poco più del 10% del totale dei lavoratori dipendenti dell’intero comparto in Italia. 


Sono numeri tutt'altro che secondari. La vendita di birra ha ormai un peso specifico molto significativo per l’intero segmento Ho.Re.Ca., ad esempio, ma la vendita è solo l’ultimo stadio di un processo che passa dalla fornitura di materia prima alla produzione, dalla logistica alla distribuzione e, infine, alla vendita.


Nel 2015 il 33,7% dei lavoratori dipendenti del settore della ristorazione aveva meno di 30 anni e l’82,8% meno di 50 anni (ISTAT) e questo anche per la nascita di nuove figure professionali che si snodano e si attestano lungo tutta la filiera produttiva.


Nel caso specifico della filiera produttiva della birra l'evoluzione tecnologica e di mercato che si è avuta negli ultimi dieci anni ha portato alla nascita di una serie di attori che sono figure professionali formate sulla base delle esigenze del mercato, professioni nate perché erano necessarie alla realizzazione ed all'ammodernamento dei processi produttivi.

  • Il Tecnologo della birra

  • Il Commerce Specilist

  • Il Brand Ambassador

sono tre esempi ormai universalmente riconosciuti di figure professionali prima del tutto sconosciute. Ovviamente vi chiederete cosa sono e cosa fanno soprattutto coloro che esercitano questi nuovi mestieri. 


E' presto detto: il primo è una sorta di mastro birraio dell'epoca moderna che che non va a sostituire il mastro birraio classico ma combina le competenze di un ingegnere chimico con quelle di un tecnologo alimentare. E' una figura che deve unire conoscenza e competenza, conoscenza delle materie prime e loro combinazione ma anche le esigenze del processo produttivo e il modo per massimizzarle. Il secondo parte da conoscenza dell prodotto e del territorio coniugato con flessibilità e capacità organizzative che gli fanno collocare la birra giusta al posto giusto. Il terzo che fa da anello di congiunzione fra azienda produttrice e il cliente finale.


'Si fa presto a dire birra' e 'chi beve birra campa cento anni' sono vecchi slogan ma ancora danno l'idea della complessità di questa filiera produttiva dalle materie prime al prodotto finito.
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