Supercibo è una categoria alimentare di cui recentemente si sente molto parlare ma, in realtà, include una serie di prodotti che hanno origini antichissime, anche se scarsa diffusione nelle nostre diete quotidiane. Cibi che portano con sé proprietà organolettiche importanti e che offrono al consumatore tanti nutrienti benefici in un'unica soluzione.
La lucuma, non a caso conosciuta come Oro degli Inca, potrebbe farsi presto largo nell’offerta dei supermercati uscendo da quella ristretta cerchia di estimatori e consumatori attuali per proporsi al grande pubblico facendosi apprezzare per tutte le proprietà che contiene in maniera naturale. Frutto esotico particolare, la Lucuma, esternamente ricorda un po’ il mango, ma una volta aperta somiglia più all’avocado. Il frutto è oblungo, di solito con un apice conico arrotondato, ricoperto con una pelle delicata, di colore verde brillante che cambia al castano quando è maturo.
Di origini andine questo frutto era già ben conosciuto presso le civiltà precolomiane che ne apprezzavano enormemente il gusto e la dolcezza. La domanda da porsi è perché oggi la Lucuma – ancora abbastanza di nicchia in verità – dovrebbe avere il suo boom? La risposta è composita ma semplice, perché ha una polpa ricca di sali minerali come ferro, fosforo, calcio e potassio, nonché un principio attivo, la niacina, che svolge un ruolo importante nel tenere a bada il colesterolo e i trigliceridi nel sangue. Inoltre, è gluten free e presenta un indice glicemico bassissimo, mentre i suoi enzimi aiuterebbero anche a rafforzare l’organismo e, se consumata regolarmente, a rallentare i processi di invecchiamento della pelle.
Al di là del consumo come frutto vero e proprio poi bisogna tenere conto che polverizzata ha la capacità di sostituire integralmente lo zucchero per il suo apporto dolcificante sia in bevande sia in prodotti di pasticceria e di cucina in genere. La polvere contiene circa 330 calorie per 100 grammi di prodotto.