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L'etica condiziona gli acquisti dei consumatori?
Pubblicato il 16/01/2019

L'etica condiziona gli acquisti dei consumatori?

In passato, analisi statistiche e rilievi hanno sempre evidenziato una netta, quanto prevedibile se vogliamo, interconnessione fra le scelte ed i consumi alimentari delle persone e delle famiglie ed il loro livello di status economico. Risultava chiaro come livelli economici medio alti si riflettevano nella ricerca di prodotti alimentari di categoria superiore e maggiormente ricercati mentre livelli economici bassi facevano acquistare solo con riferimento al risparmio in termini economici assoluti.

Oggi, da un’indagine del Censis risulta che l’82,5% degli italiani definisce come molto o abbastanza importante il fatto che i prodotti alimentari che acquistano riflettano le proprie convinzioni etiche, sociali, ambientali. Al momento dell’acquisto solo il 3,7% delle persone non tiene in alcuna considerazione criteri eco-solidali. Peraltro l’attenzione a tali criteri è più forte tra le donne, che nella gran parte delle famiglie hanno ancora la responsabilità primaria della spesa alimentare e dell’organizzazione della dieta familiare.

Lo spreco è oggi visto come un vero e proprio nemico, un gesto riprovevole. Sempre seconda la stessa indagine al 37% degli italiani non capita mai di buttar cibo perché scaduto e al 55% capita solo qualche volta, mentre gli spreconi  ammontano a non più del 7,7%.

Altra cosa che impressiona è l'autocoscienza dei consumatori e il 94% degli italiani considera come molto o abbastanza importante per l’acquisto di un cibo il grado di trasparenza e completezza dell’etichettatura. Il 77% degli italiani, poi, dichiara di essere pronto a pagare qualcosa in più per prodotti alimentari che utilizzano ingredienti italiani.  Il 91% degli intervistati ha indicato nell’italianità il primo fattore che prende in considerazione quando sceglie prodotti tipo olio o vino.

Riguardo ad altri parametri, più eminentemente sociali ed etici, che influiscono sulle scelte alimentari delle famiglie il 32,9% delle famiglie italiane acquista prodotti del commercio equo e solidale. Stiamo parlando di prodotti di alta qualità, tuttavia la ragione principale del loro acquisto rinvia a una certa visione etica, sociale, che le persone hanno del proprio consumo.

Il nuovo ruolo dei valori nel determinare le scelte di acquisto e consumo è un dato destinato a perdurare per svariati motivi ma soprattutto perché i Millennials, i consumatori del futuro dunque,  più di altri scelgono sempre verificando che il bene acquistato sia in linea con le proprie convinzioni di fondo.

Questo salto culturale che si è effettuato ha già portato, ma condurrà sempre di più, a modificare anche i percorsi legislativi e le influenze sui processi legiferatori specialmente in Europa per far si che i prodotti offerti nei mercati siano sempre più rispondenti alle esigenze rinnovate dei consumatori di domani.

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