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La contraffazione alimentare
Pubblicato il 11/04/2018

La contraffazione alimentare

Non è infrequente imbattersi in notizie, al telegiornale o sulla carta stampata o molto più spesso in rete, di frodi alimentari e contraffazione alimentare usate come sinonimo una dell’altra. Bisogna, quindi, subito sgombrare il campo da possibili fraintendimenti: una frode alimentare è una qualsiasi situazione (generica) in cui degli alimenti vengono proposti  ai consumatori alterati in qualche componente originario o processo produttivo, mentre una contraffazione alimentare si realizza quando viene totalmente sostituito un prodotto con un altro spacciando il secondo per il primo o per motivi di brand o di marketing e finanche di dumping.

Esistono mille classifiche, più volte redatte, degli  alimenti che risultano maggiormente contraffatti; spessissimo siamo di fronte a prodotti definiti Made in Italy o coperti da marchi Doc, Dop, Igp elencarli sarebbe lunghissimo ma un ‘promemoria’ di quelli più ricorrenti potrebbe essere ricondotto a :

  • olio

  • miele

  • pesce

  • latte

Quando, ad esempio, si vende sugli scaffali un olio definito extra vergine e invece – come è accaduto – ad analisi approfondite appare essere nel migliore dei casi un olio lampante siamo di fronte sicuramente ad una frode ma in maniera lampante davanti  ad una contraffazione. Si sta vendendo un alimento diverso da quello che il consumatore crede di comprare.

Altra distinzione da effettuare è che non possiamo parlare di contraffazione in presenza di un prodotto parimenti quello che viene enunciato solo prodotto in tempi, modi e luoghi diversi. Naturalmente questo discorso non vale nei casi  Doc, Dop, Igp dove la provenienza territoriale è parte integrante stesso del prodotto:  un vino rosso non sarà mai un Chianti se non proviene dal territorio del chianti, così la Pizza napoletana non è tale se non rispetta un disciplinare ben preciso come quello della mozzarella di bufala, ad esempio.

Quali soluzioni? La tracciabilità degli alimenti è uno degli strumenti fondamentali  per combattere la contraffazione alimentare. Altro tasto su cui battere è la consapevolezza del consumatore anche grazie agli obblighi di indicazione in etichetta .

Informazione e trasparenza devono essere le regole cardine del  mercato alimentare, il che non significa voler privilegiare certe classi di prodotti  rispetto agli altri ma semplicemente dare la possibilità al consumatore di decidere liberamente quali alimenti consumare rispetto al proprio budget ma senza ‘imbrogliarlo’ e facendo comprendere a tutti che il rapporto qualità prezzo è quello cui tutti devono tendere per giudicare un determinato alimento e non aspetti secondari dettati solo dal marketing.

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