Esperesso, lungo, ristretto, macchiato,schiumato,corretto, e poi caffè alla nocciola, caffè al ginseng, mokaccino, marocchino, irish coffee, brasiliano. Dire che ce n'è per tutti i gusti è quasi limitativo; se c'è una bevanda che per tutti è sinonimo di quotidianità questa è senza dubbio il caffè.
Ognuno lo beve a modo suo, come meglio gli aggrada; ogni luogo del Belpaese ha la sua particolare attenzione verso il caffè. Chi lo ama "puro" e chi lo 'corregge' con liquori o essenze varie che ne arricchiscono il sapore o ne esaltano l'essenziale esoticità.
La storia del caffè è millenaria, le origini incerte ma di sicuro la provenienza orientale è una delle poche cose certe. Secondo alcuni il caffè avrebbe le radici in una bevanda medio orientale chiamata “vino d’Arabia” ricavata dal succo fermentato estratto dalle drupe mature dei piccoli alberi. Per altri in una mistura calda chiamata “qahwah” (eccitante), preparata dai popoli nomadi. Di sicuro quando arrivò da noi a Venezia nel XVI secolo veniva consumato prevalentemente nell’ambito di cerimonie religiose o per finalità terapeutiche. Solo nell'Ottocento la bevanda entrerà come ingrediente nelle ricette dolci.
Di sicuro che sia a casa, fatto con la moka o la vecchia napoletana (per i cultori eduardiani) o con le ultime macchine da caffè a cialde o a capsule oppure al bar, sempre alla ricerca di quel locale dove "lo fanno buono", il caffè attira le nostre attenzioni fin dalla mattina quando facciamo colazione fino alla sera ed anche al dopocena.
Infine una curiosità; avete mai sentito parlare del caffè sospeso? Un caffè che a Napoli viene offerto all’avventore successivo, quello che incarna lo spirito socializzante del caffè che è vissuto come un momento d'incontro con gli amici e che viene consumato anche quando non ve ne è una reale esigenza ma anche solo per fermarsi un minuto a chiacchierare sorseggiandolo e recuperando il portato enorme dello scambio sociale.