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Quanto è importante il nome di un cocktail?
Pubblicato il 04/07/2018

Quanto è importante il nome di un cocktail?

Il cocktail non deve essere solo un mix di sapori equilibrati fra loro, non solo una combinazione di colori invitanti ma avere anche una denominazione che entri di prepotenza nella memoria dei consumatori .
Non vi tedieremo con mille esempi di nomi di cocktail che sono divenuti storici ma vogliamo dare un occhio alle novità, come quelle emerse all’ultimo ‘Premio Strega’ che è sì un famosissimo premio letterario ma anche un concorso di grande rilievo per la mixology internazionale che ha sfornato negli anni fior di bar tender poi affermatisi in tutto il mondo.

“Ancora una volta”; “Testa Dura”, “Cosmo Stregato”, “Il compositore stregato”, “Ottovolante”sono stati inomi  dei cocktail proposti dai finalisti del premio. Ovvio che qui il fil rouge di tutti è stato l’utilizzo del celeberrimo liquore sannita che da il nome al premio ed al concorso ma la fantasia dei barman si è davvero sbizzarrita e hanno creato e proposto ognuno il suo di interpretare il classico liquore. Eccoli nel dettaglio.

Il piemontese Jonathan Bergamasco del Caffè Imperiale di Vercelli, ha creato il cocktail Ancora una volta, composto da 4 cl di Liquore Strega, 2 cl di Gin Tanqueray ten, 1,5 cl di succo di limone, 1,5 cl di miele di ginepro Honey Mix Dzenevrà e tre foglie di menta. La preparazione del cocktail prevede, in primis, di raffreddare il bicchiere, un tumbler basso. Quindi, versare tutti gli ingredienti nello shaker, aggiungere ghiaccio a cubi e shakerare energicamente. Filtrare il cocktail nel bicchiere con ghiaccio e servire con ciuffo di menta fresca e zest di limone.

Il napoletano Ugo Acampora del Twins, cocktail, wine, coffee cocktail bar di Napoli ha proposto il cocktail Testa Dura, composto da 4,5 cl di Liquore Strega, 1,5 cl di Amaro Braulio, 1,5 cl di Sherbet limoni e camomilla home made, 1,5 cl di succo di limone e 3 cl di ginger beer. La preparazione del cocktail prevede di versare tutti gli ingredienti, eccetto la ginger beer, in un boston shaker. Shakerare per 10 secondi poi versare il tutto in una mug e colmare con ghiaccio a cubi, per terminare il drink con fill di ginger beer e con la guarnizione di un ciuffo di menta fresca e una rondella di lime disidratato.

Unica barlady tra i cinque, Solomiya Grytsyshyn del Chorus Cafè di Roma, che ha proposto  il Cosmo Stregato, composto da 4 cl Liquore Strega, 3 cl di Imperial Gold Vodka, 2 cl di Torrone Mix con miele e acqua ai fiori d’arancio, 3 cl di succo di limone e una spuma di bacche e fiori di sambuco e yuzu. La preparazione del cocktail con tecnica Shake & Strain prevede di servire in bicchiere old fashioned con ghiaccio, emulsionare la spuma sul drink attraverso un sifone e decorare con stelline di zucchero.

Edoardo Nervo del Les Rouges di Genova ha proposto il suo cocktailIl compositore stregato composto da 4,5 cl Liquore Strega, 1,5 cl di whisky torbato, 2,5 cl di succo di limone, 2,5 cl di uovo bianco e rosso aromatizzato e 2,5 cl di acqua sciroppata alla camomilla e menta. La preparazione prevede di aromatizzare l'uovo lasciandolo con il guscio in frigo con camomilla e menta freschissimi. Due ingredienti con cui aromatizzare anche l’acqua per creare uno sciroppo con zucchero semplice. Aggiungere quindi gli altri ingredienti e shakerare senza ghiaccio per far montare l’uovo. Poi aggiungere ghiaccio e shakerare nuovamente. Servire in coppetta ghiacciata e guarnire con una grattata di noce moscata.

Il  siciliano Gianluca Di Giorgio del Bocum Mixology di Palermo, propone il cocktail Ottovolante, composto da 3 cl di Liquore Strega, 5 cl di Vermouth al Pop Corn homemade, 2 barspoon di Fernet, Top Ginger Ale e twist di arancia. La preparazione prevede di inserire tutti gli ingredienti - tranne il Ginger Ale - dentro un mixing glass ghiacciato, quindi in bicchiere tumbler alto con ghiaccio con tecnica Stir & Strain, per poi completare con Ginger Ale e guarnire con twist di arancia e chips al cannolo.
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