CREMA ALLO STREGA: 4 tuorli,150 gr di zucchero, 3 dl di latte, 1 dl di liquore Strega, 15 gr di maizena, un pizzico di vanillina, buccia di limone. (Cuocere come una crema pasticciera e aggiungere il liquore Strega ridotto sul fuoco della metà)
Procedimento
Tritate finemente il torrone e il cioccolato fondente. In un pentolino dal fondo pesante versare lo zucchero, aggiungere l’acqua e scaldare a fuoco basso per sciogliere lo zucchero mescolando; quando si sarà formato lo sciroppo e comincerà a bollire, immergere un termometro per alimenti e portare alla temperatura di 121°. Quando lo sciroppo avrà raggiunto 115° porre i tuorli in una ciotola e cominciare a montarli con uno sbattitore elettrico; una volta che lo sciroppo avrà raggiunto i 121° versare a filo nella ciotola con le fruste in azione. Continuare a montare, finché il composto bianco e spumoso non sarà freddo.
A questo punto aggiungere il torrone, il cioccolato fondente precedentemente tritato con le mandorle; mescolare con una spatola da cucina per amalgamare bene tutti gli ingredienti. In una ciotola a parte montate la panna liquida ben fredda aggiungere un cucchiaio alla volta al composto a base di uova e zucchero, mescolando delicatamente dall’alto verso il basso perché non si smonti, poi mettere il composto ottenuto in una sac-à-poche senza bocchetta.
Porre 6 stampi e riempirli con l’aiuto della sac-à-poche fino al bordo e livellare bene la superficie e mettere in freezer almeno una notte. Poco prima di servire preparare la ganache al gianduia: in un pentolino far scaldare la panna e aggiungere il cioccolato gianduia tritato, mescolare con la frusta a mano fino al completo scioglimento. Porre la ganache ottenuta in un recipiente e far raffreddare. Trascorso il tempo necessario, togliere il semifreddo dal freezer: sformare dagli stampi delicatamente.
Servire il semifreddo su un piatto da portata e accompagnare con la ganache al gianduia e la salsa allo strega, guarnire con mandorle a lamelle e i riccioli di cioccolato.
Ricetta firmata da
La storia
Il 10 maggio del 1968, in una eccezionale riunione svoltasi nel salone d’onore dell’Hotel Parco dei Principi di Roma, alla presenza dell’allora ministro del turismo, e grazie alla lungimiranza delle varie compagini associative di categoria preesistenti sul territorio nazionale, nacque la
Federazione Italiana Cuochi. La gestazione dell’URCC fu lunga e laboriosa, ma la caparbietà di un gruppo di cuochi professionisti di chiara fama, impavidi pionieri dell’associazionismo e votati alla realizzazione del grande progetto, ebbe il sopravvento.
Il coinvolgimento dei cuochi campani fu immediato, come pure le tante richieste di adesione, e il
15 settembre 1972 nasce l’URCC.
Naturalmente l’adesione alla FIC fu automatica, innescando quel meccanismo che ha poi permesso a tutte le regioni d’Italia di essere rappresentate, ognuna con la propria unione, in seno all’organismo centrale.
Cos'è l'URCC?
L’Unione Regionale Cuochi della Campania (URCC) è una componente della Federazione Italiana Cuochi (FIC) ed è composta da nove associazioni distribuite sul territorio campano con 2242 iscritti. L’URCC, in sintonia con gli obiettivi della FIC, promuove iniziative atte alla valorizzazione della professione del cuoco e dei prodotti tipici regionali. Indice manifestazioni che, attraverso la rappresentazione della cucina campana, sia legata alla classicità d’interpretazione in chiave moderna, diano lustro al vasto patrimonio culinario della regione, mettendo l’accento sulla formazione professionale, sull’aggiornamento e sulle attività sociali di pubblica utilità. Da più di trent’anni, l’URCC
è protagonista della vita sociale e professionale della regione. Le nove associazioni che compongo l’URCC, che sono il suo cuore pulsante, organizzano ogni anno manifestazioni, convegni e collaborazioni per la promozione e la divulgazione del patrimonio culturale gastronomico della nostra regione.